La crisi finanziaria, purtroppo, coinvolge anche il nostro mondo luccicante di cromo e verniciature metal flake. Prima la comunicazione da parte di H-D di chiudere Buell e la messa in vendita del marchio MV Augusta (acquistato appena un paio di anni fa), poi l'ufficializzazione dello "stop" temporaneo dell impianto produttivo di York (allo scopo di rinnovarlo e renderlo piu efficente). Palesi sono le difficoltà finanziarie e la pressione dovuta all'enorme crisi mondiale e in particolar modo la critica situazione del sistema economico americano, principale mercato per il marchio di Milwaukee..
E anche qui da noi le cose non sono migliori.. con la comunicazione di oggi che la concessionaria di Como non è più ufficialmente parte della rete commerciale H-D Italia, preludio quindi
di una probabile chiusura..
Ok.. questo non è un blog di alta finanza o di macroeconomia...ma l'argomento è strettamente legato al nostro ambiente, alla HOG e al chapter.. si, perchè proprio di questi giorni è la notizia che HOG ha deciso di chiudere ufficialmente chapters come S.AMBREUS e FIRENZE che, da un paio di anni vivono senza il necessario appoggio di uno sponsor dealer, ovvero un concessionario H-D ufficiale che ne sostenga e ne controlli l'operato.
No, la cosa non ci fa piacere, per quanto le male lingue ne possano dire, la chiusura di un chapter è sempre una cosa che rattrista... anche perchè non dipende da volontà, errori, trascuratezze causate da chi lo gestiva o ne faceva parte. Ma le regole della HOG sono queste, e tutti i "partecipanti al gioco" ne erano e ne sono (ne siamo)coscenti.
Fin dalla prima apertura di un chapter, ed in seguito ogni inizio d'anno, è compito del dealer e del direttore provvedere al rinnovo dell'approvazione dello statuto HOG internazionale (HOG Annual chapter application form) tra le cui regole basilari c'e' ben specificato che i chapter possono esistere solo se sponsorizzati(promossi e sostenut) da una concessionaria H-D ufficiale. Lo sponsor dealer ha totale veto finale su tutto quello che è la gestione e l' operato del chapter: quando aprirlo,come impostarlo, chi delegare come officers, approvare il bilancio e molto altro.
In realtà il chapter è un veicolo di promozione eccezionale per il dealer ed "è " l'immagine stessa della concessionaria , ma allo stesso tempo un' arma micidiale che si può rivoltare contro, se mal gestito. E' per questo che ne ha e ne deve avere il pieno controllo. Quando questo elemento base viene a mancare è chiaro che crolla tutto come un castello di carte. A questo punto entra in campo HOG Italia che ha la facoltà di poter temporanamente prendere carico della supervisione del chapter in attesa che magari la situazione della concessionaria possa avere un'evoluzione, come il subentrare di nuovi soci o la nascita di una nuova concessionaria. Questa prassi è stata spesso seguita talvolta con esito finale positivo, come nel caso di Treviso alcuni anni fa , altre volte non è stato così. Attualmente purtroppo il momento non è congeniale ai grossi investimenti necessari all'apertura di una concessionaria e, data la prolungata (e probabilmente definitiva) assenza di sponsor dealer, la HOG ha comunicato che dal prossimo anno questi chapter non risuteranno più nei loro elenchi ufficialli. Decisione che non credo abbiano preso con leggerezza o menefreghismo...sono ben coscenti di quello che "lasciano" per strada, ma dopotutto HOG italia ora è costretta a far si che le regole vengano rispettate anche per evitare di dare adito a precedenti e/o a situazioni che, anche se temporanee, possono poi essere pretese anche da altri.
Si prenda come esempio gruppetti di "esiliati" da chapter italiani, che alcuni anni fa pur di mantenere lo"status" di "pecciati", attaccavano al gilet colori (scritte) di chapter americani. Non singoli soci HOG (di per sè non sarebbe vietato essere iscritti di chaper esteri), ma gruppetti organizzati come club ufficiali, con tanto di cariche e locali di ritrovo.. senza però alcuna regola e nessun contollo, poichè il loro "vero" direttivo ed il loro "vero" sponsor dealer si trovavano a migliaia di km di distanza .
HOG / HOG Italia in questo momento veste l'antipatico ruolo di colui che ha portato il pallone e mette a disposizione il campo. Da parte sua chiede di scegliere i giocatori e di fare l'arbitro....mentre chi vuol giocare (o ha giocato) sa che le regole sono queste...
Questa è la visione "legale e politica " della cosa... che la si concordi o meno.
Dall' altra parte però è anche comprensibile l'enorme delusione e dispiacere che starà colpendo tutti quei ragazzi che in un modo od in un'altro hanno dato vita e contribuito alla crescita del club e vedono sfumare tempo dedicato ed energie investite in qualcosa in cui credevano veramente...
Tra questi il Firenze, un chapter con oltre 10 anni di storia, che da un momento ad un'altro, per resposabilità altrui , si vede togliere dal gioco e scomparire.
E' questa impotenza la cosa che capisco più fà male ed ha , per tutti loro, il sapore dell'ingiustizia...
Personalmente ho stima ed amicizia nei confronti di molti di loro... non tutti certo... sarebbe un' ipocrisia dirlo.. ma le simpatite antipatie personali si hanno in qualsiasi ambiente...anche all'interno del nostro chapter stesso.. e sono estremamente convinto che quello che li legava veramente non era solo un nome ed un gilet ..ma una passione comune, l'Harley, la voglia di stare insieme e divertirsi... cosa che mantengono tutt'ora e li accomuna a noi ...e queste cose non possono svanire .. Le persone rimarranno le stesse, li vedremo comunque ai raduni,in giro per strada, al piazzale Michelangelo o al chioschetto.. che abbiano adosso solo il "piccione" della HOG o appoggiati ad altri chapter o a club Mc o semplicemente "insieme"..e brinderemo con loro alla voglia di liberà che nessuno ci potrà mai togliere..